Venerdì prossimo nello studio in Roma dell’avvocato cassazionista Giuliano Grüner in 13, tredici tra ricercatori e professori, sanciranno la nascita dell’associazione “L’Università che vogliamo!”, in altri fogli detta “Università pulita”. Sono tredici danneggiati da un ateneo italiano, a ciascuno il suo. E ne hanno le prove. Per lo meno hanno documenti di Tar e Consiglio di Stato, in altri casi rinvii a giudizio di procura o sentenze definitive di tribunale, che attestano concorsi fasulli, falsati, pre-assegnati di una qualche università italiana. Abusi di potere o vere e proprie truffe.

Giliano Grüner oltreché avvocato è colui che insieme a Pier Paolo Sileri è stato minacciato dal rettore di Tor Vergata (in carica), Giuseppe Novelli. Il Magnifico ha cercato di fermare un ricorso al Tar contro la chimata in ruolo di altri due docenti: “finché faccio io il rettore, lei qui non sarà mai professore”. Per Novelli la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per tentata concussione e istigazione alla corruzione. Il rettore martedì prossimo aprirà in ateneo insieme al Presidente dell’ANAC, Raffaele Cantone, un Master dedicato all’anticorruzione.

Nel gruppo c’è Giulia Romano che denunciò il presidente di commissione dell’Università di Pisa con registrazioni fatte dal marito. La Piemonte Orientale invece, per sei anni si è rifiutata di rispondere a Filippo Neri, che aveva chiesto la chiamata da professore associato. Andrea Ciampalini ha vinto contro l’Università di Firenze che lo ha appena richiamato. Al professor Adamo Domenico Rombolà una commissione dell’ateneo di Bologna ha stravolto in seconda battura il giudizio sull’Abilitazione nazionale, Come primo atto, il gruppo ha già chiesto alla ministra Valeria Fedeli una censura per questi atenei.

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