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Cos'era la Filodiffusione analogica
La tecnologia che usa un segnale di Filodiffusione Analogica è ancora impiegata per servizi dei diffusione audio nelle grandi comunità (es. alberghi) per la sua semplicità ed economicità.
Tutti gli abbonati Telecom hanno potuto , da più di 50 anni, ricevere sui fili del telefono il servizio della Filodiffusione Analogica. Stipulando un abbonamento con Telecom (ai prezzi di oggi circa 3 euro l’allaccio, circa 2 euro l’anno di abbonamento, perché le tariffe non sono mai state aumentate) e disponendo di un Filodiffusore si possono (per gli utenti che hanno ancora il servizio) ascoltare i cinque canali della Filodiffusione: FD I, FD II, FD III, FD IV e FD V (il canale FD VI viene oggi usato per realizzare la sterofonia del canale FD V; fornisce il segnale differenza L-R).
Cosa è la Filodiffusione?
"La Filodiffusione consiste nel trasmettere dei segnali acustici da un impianto trasmittente a diversi impianti riceventi per mezzo di radio onde convogliate da una rete di fili che esiste ormai in ogni città e che costituisce la rete telefonica urbana. I trasmettitori della Filodiffusione funzionano nella banda delle onde lunghe e, per ascoltare i programmi, occorre ricorrere a un apparecchio ricevente che venga collegato al filtro inserito all'arrivo della linea telefonica e utilizzare un apposito adattatore-rivelatore già provvisto di tasti per la ricezione dei 6 canali della Filodiffusione." (Radiocorriere TV, Torino, Dicembre 1958)
I canali della Filodiffusione RAI 1-2-3 replicano le trasmissioni di Radio1-2-3. In particolare il programma Filodiffusione 1 replica le trasmissioni sul canale Radio RAI in Onda Media (si differenzia da Radio1 FM per le audiodescrizioni).
La produzione musicale specifica della Direzione Canali Radio di Pubblica Utilità riguarda quindi solo i canali di musica leggera (Radio4) e musica classica (Radio5).
Dal 1958 fino al 1990 circa i programmi musicali venivano registrati su nastro per magnetofono a lunga durata (moduli di 4 o 6 ore) su flange metalliche di grande diametro. Un apparato elettromeccanico costruito ad hoc commutava periodicamente da un nastro al seguente.
Fino al 1970 i programmi erano replicati nella stessa giornata 2 volte; il materiale era successivamente trasferito da una città all'altra cosicché nello stesso giorno gli impianti di Filodiffusione di Roma, Milano, Torino e Napoli trasmettessero programmi diversi.
Dagli anni 1970 in poi la tecnologia permise di trasmettere con nastri per magnetofono di lunga durata in un ciclo produttivo ampliato a 18 ore giornaliere complessive e continuate di nuove trasmissioni, mentre le restanti 6 ore andavano in replica; le trasmissioni dei programmi di musica leggera e classica diventavano uniche su scala nazionale, mentre la percentuale di ore di replica variava a seconda delle esigenze di palinsesto.
Nel 1995 le trasmissioni con nastro vennero integrate con dirette dagli studi delle sedi regionali di Napoli e Cagliari che arricchirono la programmazione di nuove rubriche con suono di qualità digitale.
La necessità di abbandonare la registrazione su nastro magnetico e la progressiva scomparsa dei magnetofoni si tradusse nell'impiego 1994 dei sistemi automatici di trasmissione Media Touch System (MTS). Per la trasmissione del programma Auditorium nel 2000 venne introdotto il sistema della Tandberg per la registrazione digitale su nastro con durata di 24 ore e e nel 2001 per la programmazione delle trasmissioni venne introdotto il sistema Netia, sistema che consente l'impiego di suono digitalizzato in formato MPEG2 e la conseguente gestione automatizzata via computer della programmazione e della trasmissione. Attualmente Radio4 e Radio5 attingono alla Audioteca della Rai, sita in Saxa Rubra; che per un certo periodo (poi nacquero i data center) negli anni 90 fu per dimensione il primo e più grande archivio di dati online del mondo. I brani da trasmettere vengono programmati in anticipo, e trasmessi automaticamente da sistemi computerizzati.
Gli inizi della Filodiffusione RAI e il boom
La RAI attiva nel 1958, dopo la pubblicazione dell'apposita legge del Parlamento che istituisce il Servizio, la rete della Filodiffusione in collaborazione con la società telefonica SIP, nell'intento di integrare le trasmissioni radiofoniche con un nuovo sistema di diffusione e ricezione esente da disturbi e interferenze, di altissima qualità e di facile uso. Il servizio offriva una larghezza di banda di 7 kHz e la stereofonia, in una epoca in cui il segnale radio (allora solo in Modulazione d'Ampiezza - AM) era monofonico e con una larghezza di banda di 4,5 kHz.
Da questa epoca nasce la confusione tra i due significati di "Filodiffusione": come contenuti specifici del servizio RAI, e come tecnologia broadcasting. per il largo pubblico, attento solo al contenuto, "Filodiffusione" è sinonimo di canali musicali RAI. Per i tecnologi la "filodiffusione" è solo una tecnia di trasmissione via filo, iniziata analogica e ora digitale (modulazione ADSL).
Il servizio era (ed è) fruibile solo da utenti che abbiano un abbonamento alla telefonia fissa e serve nel 1958 le sole città di Torino, Milano, Roma e Napoli. Le trasmissioni iniziano in via sperimentale nel dicembre del 1958 e regolarmente dal 4 gennaio 1959. La pubblicità dell'epoca (Radiocorriere) recita testualmente: "La Filodiffusione consiste nel trasmettere dei segnali acustici da un impianto trasmittente a diversi impianti riceventi per mezzo di radio onde convogliate da una rete di fili che esiste ormai in ogni città e che costituisce la rete telefonica urbana. I trasmettitori della Filodiffusione funzionano nella banda delle onde lunghe e, per ascoltare i programmi, occorre ricorrere a un apparecchio ricevente che venisse collegato al filtro inserito all'arrivo della linea telefonica e utilizzare un apposito adattatore-rivelatore già provvisto di tasti per la ricezione dei 6 canali della Filodiffusione. Proprio per i vantaggi su indicati il sistema di trasmissione è ormai molto diffuso all'estero: 300.000 utenti in Svizzera, oltre un milione in Inghilterra, circa 500.000 in Olanda, ecc."
Ulteriori informazioni sulla Filodiffusione possono ssere reperite nell' Archivio Storico della ex SIP, Ex Telecom, adesso TIM; dove è visibile una galleria fotografica.
La produzione audio in RAI coinvolge due Direzioni, e viene realizzata in quasi tutte le Sedi regionali, che producono i "bobinoni" di durata un'ora che vengono poi diffusi da Via Asiago, dove esiste la "sala magnetofoni" con 24 magnetofoni (ognuno grande come una porta), gestiti da un impianto elettromeccanico, che coprono le 24 ore giornaliere di trasmissione.
Lo stile della produzione è colto, austero, semplice: solo musica intervallata da annunci stringati. Altissima attenzione è dedicata alla corretta dizione (il Dizionario di Ortografia e Pronunzia della ERI è il "vangelo" degli annunciatori) in italiano, ma anche nelle lingue straniere. Questa altissima attenzione alla qualità è rimasta una tradizione da quasi settanta anni, e costituisce anche oggi il tratto distintivo di Radio 5 Classica.
Studio di registrazione degli anni 50.
Negli anni '60 il servizio si estende per arrivare negli anni '80 a circa 535.000 abbonamenti: "offre all'ascolto 5 canali, i primi 3 ribattono le tre reti radiofoniche in MF, il IV canale (Auditorium) è dedicato alla musica classica, il V canale trasmette solo musica leggera, il VI canale è tenuto quale riserva per eventi particolari. I programmi musicali sono ancora registrati su nastro per magnetofono a lunga durata (moduli di 4 o 6 ore) avvolto su flange metalliche di grande diametro e vengono replicate nella stessa giornata 2 volte; il materiale è successivamente trasferito da una città all'altra cosicché nello stesso giorno gli impianti di Filodiffusione di Roma, Milano, Torino e Napoli trasmetteranno programmi diversi. Nel giro di un mese il ciclo itinerante si conclude.
Dal disegno si evince la formidabile crescita degli utenti della Filodiffusione, che con gli anni arriva a coprire tutti i capoluoghi di provincia italiani.
Il Radiocorriere TV pubblica ogni giorno i programmi musicali trasmessi nelle 4 città. I costi di abbonamento, all'epoca, sono di 27.000 lire per l'installazione e di 15.000 lire per l'apparecchio adattatore-rivelatore del segnale." (Radiocorriere TV, Torino, dicembre 1958) . Oggi il costo dell'abbonamento al servizio Telecom è di 2,08 euro all'anno, più 3 euro per l'attivazione (prezzi IVA esclusa); occorre stipulare un Abbonamento Speciale se l'ascolto avviene in luogo aperto al pubblico, altrimenti è sufficiente l'abbonamento RAI.
Dal 1964 la RAI inizia le trasmissioni stereofoniche in Modulazione di Frequenza; si verifica che nelle zone con ricezione troppo debole o soggetta a troppe riflessioni il segnale stereofonico è distorto. Per portare la stereofonia anche a questi ascoltatori allora viene usato il VI canale come vettore del segnale “differenza” . Con il tempo tale canale viene usato esclusivamente per la stereofonia del V canale di musica classica, e quindi in molti ricevitori i canali V-VI sono accoppiati anche meccanicamente. Ancora oggi il V canale trasporta il segnale L+R, e il VI il segnale L-R.
Con gli anni 70 la Filodiffusione copre tutte i capoluoghi di provincia italiani , diventando una presenza importante della cultura italiana anche grazie alla sua organizzazione capillare.
La maturità
Il successo della filodiffusione RAI è ininterrotto fino all’avvento delle cosiddette “radio libere” nella metà degli anni Settanta, che sfruttando la disponibilità della banda FM moltiplicano l'offerta radiofonica, anche come qualità. (documento Tratto da «Sip Notiziario della 2° zona (Telve)», gen-feb, 1967). Esiste però un "parco" di installato enorme, con apparecchi di alta qualità e estremamente affidabili, i "Filodiffusori", affidabilità che garantirà la vita del servizio per i decenni seguenti.
Il 1974 vede il servizio ulteriormente sviluppato: le trasmissioni dei canali V-VI (conglobati da allora in un canale stereofonico "Auditorium") avvengono da allora anche via etere in Modulazione di Frequenza nelle città di Milano, Torino, Roma e Napoli. A cui negli ultimia nni si è aggiunta Ancona.
Contrariamente a quanto avvenuto in Svizzera negli anni ‘90, dove la Filodiffusione viene cessata perché sono disponibili canali via radio gestiti dal governo elvetico nel rispetto della normativa tecnica internazionale, quindi di qualità e senza interferenze reciproche, in Italia il servizio permane continuando a fornire un segnale di ottima qualità in contesti ambientali troppo ricchi di interferenze disturbanti, con una offerta artistica sostanzialmente senza competitori, ed è possibile ascoltarla con apparecchiature molto semplici ed affidabili anche dove non è possibile installare ricevitori satellitari o la copertura radio non è adeguata, anche a causa delle interferenze sovrapposte ai canali RAI. Ora è TIM, successore di Telecom Italia, successore della SIP, a gestire il servizio di Filodiffusione.
La produzione viene digitalizzata (nella foto il Maestro Kiyomi Nakamura al lavoro sull'editing), passando dalle bobine agli hard-disk, anche se le bobine saranno per moltii anni ancora una montagan. Dall'inizio degli anni '90 la programmazione della Filodiffusione si è arricchita di ulteriori registrazioni originali, anche di riprese radiofoniche appositamente effettuate, e ha utilizzato trasmissioni in diretta del materiale dagli studi RAI di Napoli e di Cagliari , distinguendosi per le produzioni moderne, la completezza del palinsesto, le innovazioni tecnologiche nella produzione e una sempre maggiore diversificazione dei mezzi tecnici della messa in onda.
Dal 1996 la Filodiffusione approda alla trasmissione del suono in forma digitale (con un miglioramento della qualità di archiviazione) sia nella fase di produzione delle rubriche che nella fase della trasmissione grazie alla possibilità di ascoltare i canali della Filodiffusione via satellite (canali IV e V).
Dal 1997 la Filodiffusione utilizza la tecnologia di trasmissione Digital Audio Broadcasting (canali IV e V).
Nel 1999 iniziano le trasmissioni in streaming Real Audio, su Internet dei canali FD IV e FD V.
La rivoluzione digitale
Dal 2002, per il programma Auditorium, grazie alla maggiore efficienza consentita nella programmazione dall'impiego delle metodologie informatiche, la percentuale di ore di produzione recente (registrazione di concerti dal vivo e musica di recente realizzazione e messa in commercio su CD) è in crescita, tanto che è stato possibile realizzare nuovi programmi anche in orario serale serale, quando il numero di ascoltatori è maggiore.
Nel Giugno 2003 la RAI realizza il nuovo sito www.filodiffusione.rai.it , offrendo finalmente alla Filodiffusione e ai suoi utenti un canale comunicativo che permetta di affiancare alle trasmissioni un fiume di informazioni di altissimo livello culturale. Viene curata in particolare l'Accessibilità web, realizzando una sezione apposita.
Contestualmente viene anche attivata la pagina Televideo 539 di RAI 1-2, su cui gli utenti possono disporre di una sintesi delle informazioni riguardanti la Filodiffusione IV e V già presenti sul sito.
Quasi contemporaneamente è anche attivata la diffusione di notizie alla pagina 539 del Televideo RAI, offrendo così un canale informativo anche a coloro che non possono permettersi il lusso del web.
Dal dicembre 2004 le trasmissioni da satellite diventano esclusivamente digitali.
Dal 2004 il nuovo sistema Netia - Octopus viene impiegato per la creazione e la gestione del palinsesto della Filodiffusione 5, mentre per la Filodiffusione 4 occorre attendere il Dicembre 2005 per l'attivazione del nuovo sistema DJ-Pro che, tramite Digiware, permette di gestire palinsesti di maggior complessità.
Da gennaio 2005, con l'inizio delle trasmissioni televisive RAI tramite la tecnica DTT - Televisione Digitale Terrestre, è possibile ricevere il V Canale della Filodiffusione (Auditorium) anche sul Multiplex Audio.
Dal 15 novembre 2005, con l'attivazione dei sistemi apparati informatici di preparazione della programmazione per la messa in onda, si ha il rinnovo totale del palinsesto della Filodiffusione 4, che viene riorganizzato in fasce orarie. Per la prima volta il nuovo palinsesto viene deciso basandosi sui risultati di sondaggi effettuati tramite il sito web della Filodiffusione. E' prevista una rubrica serale di 90' riservata alla musica jazz. I segnali digitali trasmessi via Filo e satellite “non” sono compressi per conservare l'alta qualità del prodotto RAI.
Nel 2005 il numero di accessi contemporanei disponibili via web viene incrementato.
Dal 16 gennaio 2006 la Filodiffusione 4 è ricevibile anche tramite la DTT della Rai sul Multiplex A; dal 14 marzo 2006 viene sospesa, a seguito di accordi per la trasmissione di un canale TV in lingua cinese, la trasmissione su DTT del V canale.
Nel Marzo del 2006 viene posto on-line un nuovo sistema di gestione delle FAQ (Frequently Asked Questions) e della posta elettronica; è ora possibile inviare direttamente agli ascoltatori che si sono registrati sul sito web delle e-mail informative. È possibile indirizzare informazioni a gruppi separati anche in funzione delle preferenze di ascolto.
Nell'Aprile 2006 è posto on-line un Questionario interattivo con cui gli ascoltatori possono indicare le loro preferenze musicale e anche dare un "voto" alla qualità della programmazione.
Dal Maggio 2006, per accrescere l'accessibilità, è possibile vedere per ogni immagine posta sul sito un testo (alternativo alla visione, se inserito) esplicativo. L’evoluzione ha poi seguito quella di tutto il portale web della Rai. È stata attivata una newsletter. Sono adesso disponibili anche applicazioni per smartphone e i-Pad, e quindi è possibile riceverla anche in mobilità, grazie alla continua crescita di capacità della rete dati mobile.
Il 24 ottobre 2008 è superata la soglia di 2.000 ascoltatori abbonati alla newsletter web su Auditorium della Filodiffusione, che comprende articoli sui programmi di maggior rilievo artistico e il palinsesto in formato pdf.
Dal 2010 circa, con il moltiplicarsi dei canali digitali (satellite, DTT, web, App RadioRAI), e l'espansione della copertura DAB, Radio 5 raggiunge sempre più ascoltatori, ed è possibile ascoltrala ovunque esista la rete dati mobile. Negli anni 10 del XXI secolo Telocom Italia (adesso TIM) si diffonde sempre più il servizio dati via ADSL, e diventa disponibile il canale in fibra ottica (l'ultimo tratto, dall'armadio Telecom all'appartamento è in rame) che offre velocità fino a 100 Mbit/. Queste due tecnolgie sono incompatibili con la Filodiffusione analogica: l'ADSL perchè sfrutta la stessa banda di frequenza (i flitri ADSL sono simili ai vecchi filtri FD), e la tecnologia in fibra ottica perché congloba anche la fonia sul canale dati (non esiste più il collegamento diretto alla centrale Telecom del telefono, ma anche il collegamento telefonico è prelevabile solo dal router di casa, che purtroppo non è telealimentato).
Da settembre 2015 il nome muta da Radiofd5 in Radio 5 Classica.
Nel 2015 la Filodffusione cambia nome: da Fd4 "Leggera" e FD5 "Auditorium" i nomi diventano Radio 4 Light (traduzione di "Leggera") e Radio 5 Classica. Radio 4 Light diventa una radio di musica di alta qualità. I cinque canali della Filodiffusione continuano ad essere alimentati, adesso con canali di nome Radio 1, 2, 3, 4, 5 (stereo). Contestualmente RadioRAI attiva anche altri tre canali radiofonici: Radio 6 Teca, Radio 7 Live e Radio 8 Opera, fruibili solo via web e DAB.
Nel 2015, prima tra i canali Radio della RAI, Radio 5 realizza un programma esclusivamente per l'ascolto via web. Si chiama "La campanella", e ogni giorno viene prodotta una puntata, dedicata gli studenti delle scuole elementari e medie inferiori, in accordo con il Ministero dell'Istruzione.
Nel 2016 all'offerta di Radio 5 si aggiungono tre programmi, solo per il web: "Euroclassic Notturno" , "Gli speciali" di Radio 5", "Ear training". Nel 2016 (circa, dipende dalla ubicazione geografica e dai vincoli impiantistici) Telecom di fatto cessa di attuare nuovi allacci, e i vecchi abbonati restano fino a quando l'impianto di FD analogica non va "in conflitto" con i nuovi impianti; questo anche a causa delle ormai ridottissime dimensioni dei permutatori, che rendono molto difficoltoso collegare l'impianto FD analogico. Alla Filodiffusione analogica, solo RAI, si sostituisce così la "Filodiffusione" Digitale, che può portare in casa decine di canali audio contemporaneamente; al prezzo di una tecnologia molto più complicata e costosa. Dai circa due euro l'anno per la FD si passa infatti a circa 120 euro l'anno per l'ADSL,e di più per il collegamento IP (fibra). Ogni tecnologia, in questo settore, sembra avere un periodo di vita di circa settanta-ottanta anni (3-4 generazioni).
Ultimo aggiornamento: 2 novembre 2016
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